di Giordano Stabile – Haji Imam, il numero due nella linea di commando dello Stato islamico, è stato ucciso in un blitz delle forze americane in Siria. Haji Imam, nome di battaglia di Abd al-Ramn Mustafa al-Qaduli, aveva una taglia di sette milioni di dollari sulla sua testa. E’ stato ucciso durante una operazione delle forze speciali che volevano catturarlo vivo. Altre tre militanti dell’Isis sono stati uccisi nel blitz, condotto probabilmente dal contigente di 200 uomini della Delta force incaricato di missioni “kill or capture”. L’uccisione dovrebbe essere confermata fra poco dal Segretario alla Difesa Ash Carter.
Da Al Qaeda al Califfato
Al-Qaduli era un ex combattente di Al-Qaeda in Iraq, poi passato con l’Isis. Era il braccio destro di Abu Musab al-Zarqawi, il leader giordano dell’Aqi. Si pensa che abbia guidato l’Isis quando Abu Bakr al-Baghdadi è stato ferito e ha dovuto cedere il comando. Era considerato anche uno dei potenziali successori del Califfo.
Duro colpo per l’Isis
Combattente di grande esperienza, ha preso la guida delle operazioni del gruppo da quando Al-Baghdadi non si espone più alle incombenze quotidiane per ragioni di sicurezza. L’eliminazione di Al-Qaduli, assieme a quella di Omar al-Shishani due settimane fa, è un colpo durissimo alla leadership dell’Isis, che ha perso due degli uomini più esperti al comando. In una anno lo Stato islamico ha anche perso circa un quarto dei territori che controllava all’inizio del 2015.
La riconquista di Palmira
Intanto l’esercito di Damasco prosegue nella riconquista della città vecchia di Palmira, in Siria. I militanti dello Stato islamico si sono infatti ritirati, riparando in un altro distretto. Il gruppo jihadista avrebbe tentato di far arrivare rinforzi da Raqqa, ma questi sono stati bloccati dalle forze governative. Ora queste ultime stanno perlustrando la città vecchia e le colline, dopo aver tagliato la linea di rifornimento dello Stato islamico tra Palmira e Qaryatain. Violenti combattimenti sono in corso, mentre l’esercito è sostenuto dalle forze aeree russe.
La fuga dei jihadisti
Il nuovo passo avanti dell’esercito arriva dopo che già esso aveva preso il controllo di zone occidentali della città, mentre i militari sono a meno di un chilometro dal centro. I jihadisti hanno preso il controllo di Palmira nel maggio scorso e hanno distrutto la prigione militare e diversi importanti reperti archeologici. La città ospita un’importante zona archeologica, patrimonio dell’umanità Unesco.
Da Al Qaeda al Califfato
Al-Qaduli era un ex combattente di Al-Qaeda in Iraq, poi passato con l’Isis. Era il braccio destro di Abu Musab al-Zarqawi, il leader giordano dell’Aqi. Si pensa che abbia guidato l’Isis quando Abu Bakr al-Baghdadi è stato ferito e ha dovuto cedere il comando. Era considerato anche uno dei potenziali successori del Califfo.
Duro colpo per l’Isis
Combattente di grande esperienza, ha preso la guida delle operazioni del gruppo da quando Al-Baghdadi non si espone più alle incombenze quotidiane per ragioni di sicurezza. L’eliminazione di Al-Qaduli, assieme a quella di Omar al-Shishani due settimane fa, è un colpo durissimo alla leadership dell’Isis, che ha perso due degli uomini più esperti al comando. In una anno lo Stato islamico ha anche perso circa un quarto dei territori che controllava all’inizio del 2015.
La riconquista di Palmira
Intanto l’esercito di Damasco prosegue nella riconquista della città vecchia di Palmira, in Siria. I militanti dello Stato islamico si sono infatti ritirati, riparando in un altro distretto. Il gruppo jihadista avrebbe tentato di far arrivare rinforzi da Raqqa, ma questi sono stati bloccati dalle forze governative. Ora queste ultime stanno perlustrando la città vecchia e le colline, dopo aver tagliato la linea di rifornimento dello Stato islamico tra Palmira e Qaryatain. Violenti combattimenti sono in corso, mentre l’esercito è sostenuto dalle forze aeree russe.
La fuga dei jihadisti
Il nuovo passo avanti dell’esercito arriva dopo che già esso aveva preso il controllo di zone occidentali della città, mentre i militari sono a meno di un chilometro dal centro. I jihadisti hanno preso il controllo di Palmira nel maggio scorso e hanno distrutto la prigione militare e diversi importanti reperti archeologici. La città ospita un’importante zona archeologica, patrimonio dell’umanità Unesco.