Torino – Entro la fine del 2013 la Sindone sarà messa in sicurezza con una risistemazione di piazza San Giovanni, la rimozione dell’attuale sacrestia provvisoria del Duomo e soprattutto con un nuovo locale tecnologico. Sono le novità contenute nel protocollo d’intesa firmato ieri dalla Curia metropolitana di Torino, nella persona dell’Arcivescovo monsignor Cesare Nosiglia, e dalla Soprintendenza al Beni culturali e paesaggistici del Piemonte, rappresentata dal direttore Mario Turetta.
Spiega tutto il Prelato: “La decisione segue un preciso accordo sottoscritto dalla Diocesi e dalla Sovrintendenza e confermato via via negli anni scorsi, in cui ci si impegnava a procedere a tale rimozione una volta completata l’ostensione del 2010… Poiché pacta sunt servanda, non mi sono sottratto a tale impegno, condizionandone però l’attuazione solo a quando i lavori della cappella del Guarini fossero ripresi”. Così adesso che “questa condizione si è avverata, non c’erano più motivi per venire meno a tale impegno”. “Il problema che si è dovuto affrontare – illustra monsignor Nosiglia – era quello per cui è stata costruita la cosiddetta Sacrestia. Quello cioè di garantire la possibilità alla Sindone di poter essere sottoposta a quegli interventi previsti per la sua conservazione e ad eventuali fotografie o nuove ricerche”. La soluzione “trovata in Palazzo Reale garantirà di rispondere a tali esigenze in modo molto più funzionale e positivo di quanto non lo sia attualmente: sarà possibile trasportare la Sindone con un tragitto lineare molto più breve e attiguo all’attuale cappella della Sindone”; inoltre, quella che sarà allestita “sarà una Clean room in uso esclusivo per la Sindone; si garantirà così la privatezza e non visibilità dall’esterno; sarà modernamente attrezzata da mezzi tecnologici sofisticati, che assicureranno la sicurezza e un ambiente idoneo all’eventuale presenza della Sindone per tutte quelle necessità di cui ci fosse bisogno, già sperimentate sulla base dell’esperienza degli anni passati”. I lavori saranno realizzati con il contributo della Compagnia di San Paolo.