(da Vatican News) – Martedì 8 giugno, a Sikapai, nel distretto di Rayagada, un gruppo di radicali indù ha attaccato e distrutto le abitazioni dei cristiani, cacciandoli dal villaggio e obbligandoli a rifugiarsi in case di paglia nella vicina foresta. Lo ha riferito ad UCA News padre Purushottam Nayak, un sacerdote dell’arcidiocesi di Cuttack-Bhubaneswar.
“I cristiani hanno presentato una denuncia alla stazione di polizia di Kalyansingpur ed è in corso un’indagine” ha spiegato padre Naya, aggiungendo che “il villaggio è dominato da 32 famiglie indù e ci sono solo otto famiglie cristiane”.
Citando il pastore Upajukta Singh, il religioso ha raccontato come il gruppo radicale non potesse tollerare la presenza di famiglie cristiane a Sikapai, e geloso del loro progresso avesse già compiuto atti di umiliazione nei confronti delle donne cristiane.
Tuttavia, ha continuato il sacerdote, “nonostante le minacce, i cristiani sono ancora qui fermi nella loro fede e da 14 anni praticano il cristianesimo”.
Sajan K. George, presidente del Consiglio globale dei cristiani indiani, ha dichiarato a UCA News che il distretto di Rayagada è un nuovo crogiolo per sperimentare la violenza anticristiana e che, purtroppo, in Odisha tale violenza non è una novità.
“I cicli di violenza e odio a Rayagada sono segni inquietanti di bigottismo” ha affermato il leader laico cristiano. Quindi, ha concluso, “esortiamo il primo ministro dell’Odisha a intraprendere azioni visibili per frenare gli elementi ottusi nella nostra società per la sicurezza di tutti “.