Torino 30 Marzo 2013 – ”La Sindone è un messaggio di grande speranza: di fronte a un mondo che diffonde messaggi accattivanti, ma di evasione e di disimpegno, la Sindone richiama invece la dimensione di un amore che si dona, che si offre veramente in sacrificio”. Lo ha detto l’arcivescovo di Torino, monsignor Cesare Nosiglia, in un’intervista a Radio Vaticana, in occasione dell’Ostensione straordinaria della Sindone trasmessa in mondovisione oggi pomeriggio. L’Ostensione, ha aggiunto Nosiglia, ”durerà poco più di un’ora e mezza, e sara’ divisa in due parti: la prima, della durata di circa un’ora, sara’ impostata sulla celebrazione della Parola di Dio, con canti, preghiere e meditazioni. Nel Duomo di Torino, saranno presenti 300 disabili, malati, persone che portano nella loro vita, e anche nel loro corpo, l’immagine e la realtà della sofferenza che la Sindone ci richiama. Ci sarà anche un gruppo di giovani, in modo che anche a livello giovanile ci sia questa attenzione e disponibilità nei confronti di un evento così importante. Poi, queste 300 persone passeranno davanti alla Sindone e vedranno da vicino il Sacro Lino, accompagnati da preghiere ed anche da spazi di silenzio, perché vorremmo che fosse proprio la Sindone al centro dell’evento”. Quando papa Francesco, ha aggiunto l’arcivescovo, ”ha parlato di ‘custodire’, io pensavo che la Sindone è custodita perché è una realtà preziosa, che da un continuo stimolo a impostare la vita sulla fede in Cristo, riconosciuto e accolto da tutti coloro che soffrono, che sono in difficoltà. È un messaggio che va custodito da parte della Chiesa affinché sia poi custodito nel cuore dei poveri, dei sofferenti, delle famiglie, di coloro che si trovano in situazioni difficili”.