da vaticannews.va – Questa sera nella Basilica di San Pietro la celebrazione eucaristica con decine di sacerdoti da tutto il mondo nella festività della ‘Morenita’. Guzmán Carriquiry, vice-presidente della Pontificia Commissione per l’America Latina: una devozione che ha incendiato il mondo
Federico Piana – Città del Vaticano
L’atto più sublime d’amore e di venerazione nei confronti della Vergine di Guadalupe, patrona di tutti i popoli di lingua spagnola e soprattutto del continente latinoamericano, ci sarà questa sera alle 18.00 nella Basilica di San Pietro, quando Papa Francesco celebrerà la santa Messa accompagnata dal coro della Cappella Sistina e da quello del Collegio Pio Latino Americano. Mezz’ora prima, la celebrazione eucaristica sarà preceduta dal santo rosario che culminerà con il canto dell’inno della prossima Giornata Mondiale della Gioventù che si svolgerà nel 2019 a Panama.
Papa Francesco: la Morenita ci fa scoprire la tenerezza di Dio
Guardando negli occhi l’immagine della Morenita (così viene affettuosamente chiamata la Vergine di Guadalupe) nel suo viaggio apostolico in Messico del 2016, Papa Francesco non nascose l’intensità della sua devozione, pronunciando parole ancora oggi memorabili: “Ella prima di tutto ci insegna che l’unica forza capace di conquistare il cuore degli uomini è la tenerezza di Dio”.
Le apparizioni: prima evangelizzazione dei popoli latinoamericani
Fu tra il 9 ed il 12 dicembre del 1531 che Nuestra Señora de Guadalupe apparve sulla collina del Tepeyac, nord di Città del Messico, a Juan Diego Cuauhtlatoazin, uno dei primi aztechi a convertirsi al cristianesimo. Nel mantello che l’indigeno usò per raccogliere dei fiori che la Vergine gli fece trovare sbocciati fuori stagione in un luogo desolato, si impresse miracolosamente l’immagine di Maria. Non si cade in errore se si afferma che le apparizioni hanno giocato un ruolo ‘pedagogico’. “Altroché – conferma Guzmán Carriquiry Lecour, vice-presidente della Pontificia Commissione per l’America Latina -. sono state la prima evangelizzazione dei popoli latinoamericani. Ma si può dire di più: la Vergine di Guadalupe è la pedagoga di una evangelizzazione che si è innestata perfettamente nella cultura locale”. Nel decennio successivo alle apparizioni più di 8 milioni di indigeni chiesero di essere battezzati. Un miracolo nel miracolo.
Vergine dei popoli indigeni, non dei conquistadores
La straordinarietà dell’avvenimento sta anche nel fatto che la Morenita ha voluto caratterizzarsi come la vergine ‘del popolo indigeno’. “Non è la Vergine dei conquistadores, non è una dea indigena. Questa bella signora meticcia si è presentata rivestita di tutti i simboli della cosmogonia indigena, donna in gravidanza che donava ai popoli suo figlio, il redentore” spiega Guzmán Carriquiry Lecour. “Ha abbracciato i nostri popoli scegliendo come messaggero un povero indigeno”.
Diffusione mondiale di una devozione
Iniziata da Città del Messico e propagatasi rapidamente in tutta l’America Latina, dopo quasi 500 anni la devozione alla Vergine di Guadalupe ha incendiato il mondo. Nonostante le apparizioni non siano state ufficialmente riconosciute dalla Chiesa ( il veggente fu proclamato santo da Giovanni Paolo II nel 2002, ndr) ma considerate rivelazioni private, in ogni angolo del pianeta c’è chi si rivolge con fiducia alla Morenita. “Nel mondo – rivela Guzmán Carriquiry Lecour- le diocesi, le parrocchie, le chiese, le cappelle che sono dedicate alla Vergine di Guadalupe non si possono contare per quanto sono numerose. Lei è certamente patrona dell’America Latina ed imperatrice di tutto il continente americano ma stende il suo manto sul mondo intero”.