da giornaledibrescia.it – L’estate è iniziata oggi alle 12.07. Il solstizio d’estate rappresenta l’esplosione della vita ed è da sempre festeggiato. I solstizi, già per i greci, erano considerati «porte», «degli dei» quello invernale e «degli uomini» quello estivo. Erano dunque simboli di passaggio. Per i romani il custode delle porte era Giano che poi, con il Cristianesimo, fu sostituito con Giovanni Battista, simbolo di Cristo creatore dei solstizi.
Nel mondo contadino, dove il calendario non era appannaggio di tutti e le feste erano scandite da prassi derivate dal paganesimo e poi, appunto, dalle feste religiose, è San Giovanni la festa di mezza estate carica di molti significati e soprattutto tradizioni. Era il giorno più lungo e quindi era la vittoria del bene sul male.
A San Giovanni, il 24 giugno, si fanno presagi: le giovani gettavano piombo nelle padelle per vedere che forma avrebbe preso; oppure si bruciava la testa di due cardi che venivano poi posti in un vaso con dell’acqua: se uno il giorno dopo era dritto la ragazza si sarebbe sposata entro l’anno. Si credeva che anche le erbe di San Giovanni, diverse in ogni zona (l’iperico, verbena e frutti a bacche rosse come i ribes ad esempio), fossero utili per trarne presagi: si coglievano la notte del 23 giugno e si mettevano sotto il cuscino e nella notte si attendevano sogni divinatori. Erbe che avevano anche il compito di scacciare il male, i demoni o il malocchio.
La notte tra il 23 e il 24 è anche la notte «delle streghe» durante la quale, si racconta, ballavano attorno ad un noce, e si ponevano davanti alla porta un mucchietto di sale o una scopa contro il loro ingresso in casa. Non solo, i contadini accendevano falò purificatori. Si raccoglievano erbe per farne erbari, la menta contro l’influenza o la ruta contro lo stress. Tutte da cogliere dopo essere state bagnate dalla rugiada notturna perché nella notte quell’umidità acquisisce, per la tradizione, proprietà rigenerative.