(Laura Biarella di Altalex) – Su lawyer-monthly.com è stato pubblicato un interessante contributo che fa il punto sulla legalità della convivenza nel mondo, ponendo l’attenzione sul cambiamento negli atteggiamenti, dei diversi ordinamenti giuridici dei vari continenti, nei confronti dei partner di fatto (ndr: leggi anche la guida Convivenza di fatto).
Storicamente il concetto di convivenza è stato disapprovato presso quelle società dove la religione prevede il matrimonio come passaggio obbligato per creare una nuova famiglia. Ma nell’epoca attuale la convivenza fuori dal matrimonio è diventata, in quasi tutte le culture, una norma sociale, anche se, nelle varie parti del mondo, persistono convinzioni e opinioni contrastanti sull’argomento. Le credenze religiose più radicali tendono infatti ad essere collegate a una visione più negativa della convivenza e, dove anche risulti legalizzata, persiste come tabù all’interno della società.
Nel Regno Unito la convivenza è accettata, sia legalmente che socialmente. Le coppie conviventi nel Regno Unito non hanno alcun obbligo legale di sostenersi finanziariamente a vicenda, e non sono riconosciuti gli stessi diritti di un matrimonio, nel momento della separazione. Nell’articolo viene infatti evidenziato che nel Regno Unito stanno aumentando gli avvocati specializzati in controversie sulla convivenza.
Gli Stati Uniti presentano un panorama variegato sul tema, essendo presente un governo federale che sovrintende a diverse leggi, stato per stato. In Mississippi e Michigan vigono delle leggi che contrastano la convivenza, anche se raramente vengono applicate. Nei fatti risulta accettato il vivere insieme senza essere sposati, purché si stipuli un adeguato accordo di convivenza.
Al contrario, la California riconosce la convivenza e denomina le coppie in questione come “partner domestici”, anche se hanno semplicemente stipulato un contratto di convivenza, e non sono tutelate da alcuna legge in caso di separazione.
La legge sulla convivenza in Canada è molto simile a quella del Regno Unito: è accettato il vivere col proprio partner e convivere con o senza un accordo.
In Cina la mentalità dei più anziani ritiene che la convivenza senza sposarsi sia immorale e instabile, anche se sempre più giovani sono influenzati dalla cultura occidentale. Una survey del 2015 riporta che il 59,6% delle coppie, composte da partner nati negli anni ’80, vivono insieme prima del matrimonio.
Le culture musulmane non consentono la convivenza, a causa di convinzioni radicate contro il sesso prematrimoniale. La convivenza è illegale in Arabia Saudita e Pakistan.
Indipendentemente dalla religione, molte culture presenti in Africa considerano la convivenza socialmente inaccettabile e non tollerata. In alcune zone le coppie vivono insieme senza matrimonio, sebbene la convivenza non sia riconosciuta come una forma di relazione legale.
In Australia, le coppie che scelgono di vivere insieme senza sposarsi sono considerate in una relazione di fatto, regolata dal Family Law Act del 1975. Questa legge prevede alcuni diritti, senza comunque operare equiparazioni al matrimonio legale.
Infine, nel Belpaese, la legge Cirinnà ha consentito di formalizzare una convivenza di fatto effettuando una dichiarazione all’anagrafe del Comune di residenza.
In ipotesi di mancata registrazione, anche quando il rapporto sia stabile e duraturo, si parla di convivenza di fatto non formalizzata. Come precisato più volte dalla giurisprudenza, i due conviventi costituiscono comunque una coppia, ma non godono dei diritti propri delle convivenze di fatto formalmente registrate.