(Giovanni Teolis di timgate) – Il 7 ottobre arriva nelle sale cinematografiche italiane La Scuola Cattolica, film del regista Stefano Mordini, adattamento dell’omonimo romanzo di Edoardo Albinati, vincitore del Premio Strega 2016.
La pellicola, come successo anche nel libro, è il racconto dell’ambiente in cui sono stati allevati gli autori di una delle pagine più nere dell’Italia del dopoguerra: il delitto del Circeo, una storia di violenza perpetrata ai danni di due donne (Rosaria Lopez, Donatella Colasanti).
In questi giorni, proprio a ridosso dell’uscita del film, è stata particolarmente criticata la decisione da parte della commissione per la classificazione delle opere cinematografiche di vietare la visione del film a chi non è maggiorenne. Alla base della decisione della commissione la convinzione che il film presenti “una narrazione filmica che ha come suo punto centrale la sostanziale equiparazione della vittima e del carnefice”.
Sorpresi e delusi da questa decisione sia il regista Mordini che lo scrittore Albinati. Mordini ha rigettato con forza la tesi della commissione e in una nota ha detto:
“Non riesco a trovare delle ragioni valide per questa censura e se mi sforzo di trovarle, mi inquietano. Nella motivazione della commissione censura si lamenta il fatto che le vittime e i carnefici siano equiparati, con particolare riferimento a una lezione di un professore di religione, ma questo è esattamente il contrario di quello che racconta il film, e cioè che, provenendo dalla stessa cultura, è sempre possibile compiere una scelta e non deviare verso il male. Una delle due vittime, all’epoca, era minorennez e il nostro è un film di adolescenti interpretato da adolescenti. Trovo assurdo che oggi si vieti ai ragazzi anche solo di vedere, attraverso un libero mezzo di espressione, quello che due ragazze come loro anni fa hanno subito. Questo atto censorio priva una generazione di una possibile presa di coscienza che potrebbe essere loro utile per difendersi da quella violenza spesso protagonista nella nostra cronaca. E questo perché alcune delle ragioni di quella tragedia sono purtroppo ancora attuali”.
Queste invece le parole dello scrittore Albinati: “Da spettatore del film, trovo quanto meno singolare che a ragazzi e ragazze, che sono purtroppo abituati a conoscere ogni genere di violenza, perversione, oscenità attraverso tutti i mezzi a loro disposizione, venga proibito conoscere la ricostruzione di una storia vera”.
La trama del film
In un quartiere residenziale di Roma sorge una nota scuola cattolica maschile dove vengono educati i ragazzi della migliore borghesia. Le famiglie sentono che in quel contesto i loro figli possono crescere protetti dai tumulti che stanno attraversando la società e che quella rigida educazione potrà spalancare loro le porte di un futuro luminoso. Nella notte tra il 29 e il 30 settembre del 1975 qualcosa si rompe e quella fortezza di valori inattaccabili crolla sotto il peso di uno dei più efferati crimini dell’epoca: il delitto del Circeo. I responsabili sono infatti ex studenti di quella scuola frequentata anche da Edoardo, che prova a raccontare cosa ha scatenato tanta cieca violenza in quelle menti esaltate da idee politiche distorte e un’irrefrenabile smania di supremazia.