Giussano (da Il Giorno) -Una statua della Beata Vergine oltraggiata e profanata dall’Isis in Iraq. L’ha portata in Italia la Fondazione “Aiuto alla Chiesa che soffre“, che la mostrerà in anteprima sabato e domenica a Giussano. La scultura mariana proveniente da Batnayaì, nella Piana di Ninive, sarà offerta alla devozione dei fedeli con un itinerario che partirà appunto dalla Comunità pastorale San Paolo ma che si poi svilupperà nelle parrocchie italiane dal 1° settembre agli inizi dell’Avvento 2021.
“La statua della Vergine Maria è arrivata qui a Robbiano distrutta, se oggi la Vergine è stata restaurata è per merito di “Aiuto alla Chiesa che soffre“, Fondazione Pontificia che abbiamo sostenuto con le nostre offerte nella scorsa Quaresima – racconta il parroco di Robbiano, don Giuseppe Corbari – Conoscendo molto bene il presidente Alessandro Monteduro, mi sono offerto di fare restaurare la statua decapitata e spezzata in diversi punti. La nostra Comunità Pastorale ha quindi avuto la grazia di accogliere, 15 giorni fa, una delle Statue della Vergine Madre oltraggiate e profanate dai terroristi dell’Isis. I nostri artigiani si sono presi cura di un restauro che lasciasse comunque intravedere gli scempi e le ferite subite dalla Madonna, e hanno realizzato un dignitoso basamento ligneo. Chissà quante preghiere e suppliche ha raccolto questa Vergine Maria dalle famiglie, dai bambini, dalle donne e uomini in quelle chiese devastate dalla violenza. Ringrazio Franco Elli e le sue sapienti mani e anche Fiorino Sironi e Aurelio Villa con l’aiuto della ditta Elli di Giussano che hanno composto il basamento”.
Durante ogni tappa italiana del percorso sacerdoti iracheni, in presenza oppure in videoconferenza, contribuiranno con la loro testimonianza affinché i fedeli possano apprendere dalla viva voce dei pastori locali i tragici eventi verificatisi al momento degli attacchi, la reazione della comunità cristiana locale e internazionale, la situazione attuale e le prospettive future.
“L’iniziativa consoliderà il legame fra le comunità cattoliche italiana e irachena, fisserà nella nostra memoria questa orribile pagina storica affinché non ne dimentichiamo le tante lezioni, rappresenterà un messaggio di perdono e riconciliazione – commenta Alessandro Monteduro, direttore di Acs Italia – Dove vi sono state statue mariane orrendamente mutilate, icone di Cristo distrutte, immagini sacre usate per il tiro al bersaglio, tombe profanate, chiese, santuari, monasteri, case e negozi messi a ferro e fuoco, oltre ovviamente ai fratelli uccisi o feriti: è questa la scia di morte e odio lasciata dai jihadisti nella Piana di Ninive, in Iraq. La pacifica comunità cristiana locale fu brutalmente scacciata”.
Durante la Messa celebrata da Papa Francesco nello stadio iracheno di Erbil è stata esposta alla devozione dei fedeli un’analoga statua della Madonna con le mani mozzate dai terroristi. Acs, con il medesimo spirito, vuole che si faccia memoria delle sofferenze di un’intera comunità cristiana, simboleggiate dalla profanazione della statua di Batnaya, per consolidare la fede comune e per l’auspicata conversione dei persecutori. Al terrore jihadista in questi anni si è contrapposta una risposta organizzata e duratura, coordinata dal Nineveh Reconstruction Committee e frutto dell’impegno delle chiese locali e delle comunità cristiane internazionali. I benefattori di Acs hanno contribuito all’opera di ricostruzione. I giussanesi saranno i primi in Italia a poter pregare la Madonna sopravvissuta a una vera e propria strage del culto del Cristianesimo.