di Bidun Al Qinaa – Il re di Giordania Abdullah II ha criticato Israele per aver messo in pericolo i luoghi santi cristiani a Gerusalemme.
“I diritti delle chiese di Gerusalemme sono minacciati”, ha detto il re giordano durante il suo discorso all’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York.
“Il cristianesimo nella città santa è sotto tiro… questo non può continuare”.
Ha fatto i suoi commenti prima dell’incontro col primo ministro israeliano Yair Lapid – il secondo incontro tra i due leader – in cui è stata sollevata la questione dei raid israeliani sui luoghi santi di Gerusalemme.
Il re ha detto che, come custode dei luoghi santi islamici e cristiani a Gerusalemme, la Giordania è “impegnata a difendere i diritti e il prezioso patrimonio e l’identità storica del popolo cristiano della nostra regione”.
“Minare la realtà legale e storica di Gerusalemme – ha detto Abdullah II – innesca tensioni globali e scava grandi solchi che dividono le religioni… la città santa non deve essere un luogo di odio e divisione”.
Gli assalti dei coloni minacciano anche i luoghi santi dei cristiani, non solo quelli musulmani, è colpa della politica di giudaizzazione della terra di Palestina da parte dei governi sionisti e, tra qualche giorno arrivano le festività ebraiche di fine anno, i coloni illegali e assassini, sono già pronti ad irrompere sulla spianata delle moschee e nei luoghi santi cristiani per compiere i loro riti talmudici infischiandosene delle leggi internazionali, sotto la protezione della polizia ed esercito dell’apartheid israeliano.