da Tg La7 – E’ atterrato a Ginevra. Papa Francesco è in ‘viaggio verso l’unità’ dei cristiani ha detto ai giornalisti che lo accompagnano in questo suo ventitreesimo viaggio internazionale.
Un pellegrinaggio in Svizzera, terra neutrale, per il Consiglio ecumenico in occasione dei 70 anni dell’organismo mondiale delle chiese anglicane, ortodosse, protestanti e vetero cattoliche (queste ultime si scisseroverso la fine del 1800 dalla chiesa cattolica romana in opposizione al concetto dell’infallibilità del Papa).
Un viaggio dunque ispirato come dice il pontefice a ‘desideri di unità’ in questo momento di grandi cambiamenti, in cui l’Europa rischia di sgretolarsi sulla questione migranti, e con lei il Cristianesimo.
Crepe sul tema infatti, stanno mostrandosi fra gli stessi cristiano democratici tedeschi, fra i popolari europei e fra i cristiani dei paesi dell’est, tutti compatti, nel gruppo di Visegrad a sbarrare la strada ai migranti.
Non a caso le prime parole del Papa in apertura della preghiera ecumenica si riferiscono alla questione migranti, che pure non sono stati direttamente nominati. I cristiani debbono camminare verso “una meta precisa: l’unità. La strada contraria, quella della divisione, porta a guerre e distruzioni” l’appello del pontefice che aggiunge: “Il Signore ci chiede unità; il mondo, dilaniato da troppe divisioni che colpiscono soprattutto i più deboli, invoca unità”.
E poi ancora: la sola alternativa al cristiano, dice Francesco, è l’egoismo. Oggi l’uomo mette a tacere le parole di Dio e allora il creato non ha più senso. E poi l’esortazione diretta ai cristiani: scegliere Dio prima di destra o sinistra “anche se al mondo appare come una scelta in perdita”.