Dalla Segreteria Generale SMOT – Questo terrorismo globale non può essere espressione di alcuni disperati arabi, o ceceni, o somali che imbraccerebbero il Kalašnikov solo per compiere delle stragi in modo sporadico e disordinato. Secondo noi Templari i servizi segreti internazionali (Usa, Israele, Qatar, Arabia Saudita, Trilateral ecc.) finanziano l’Isis insieme ai petrolieri (gli stessi che hanno fatto scoppiare la centrale nucleare di Chernobyl) per fare un’altra guerra in Medio Oriente, pianificata, perfettamente organizzata, efficace, al fine di ridisegnare, a loro uso e consumo, i confini delle varie nazioni arabe (leggasi: gestione del petrolio). Tutto stava funzionando bene, con lo smembramento di Iraq e Siria, e la prossima conquista dell’Iran, ma, ad un certo momento, è intervenuto Putin che ha sparigliato le carte per cui si è reso necessario giocare un’altra partita, non più in un Medio Oriente ormai ingestibile, ma in Europa. Il campo di battaglia sarebbe stato la nazione coi servizi segreti meno efficienti e più permeabili: la Francia.
Ed ecco la strage di Charlie Hebdo del gennaio scorso e quella di venerdì nel centro di Parigi. I soliti sprovveduti – sempre troppi e sempre troppo vicini al potere che li paga per scrivere e dire un sacco di falsità – l’hanno ribattezzata “L’11 settembre francese” dicendo inconsapevolmente la cosa giusta perché entrambi gli attentati hanno la stessa matrice, quella dei servizi segreti internazionali agli ordini delle lobbies finanziarie e petrolifere. È stato, il loro, un lapsus freudiano che ha scoperto un pentolone in cui bollono interessi economici e politici tendenti all’egemonia sul pianeta.
Il piano è quello di “seminare zizzania” per scatenare la rabbia della povera gente (circa 6,7 miliardi di persone nel mondo) che, in questo modo, si sfoga e non pensa che sta morendo di fame a causa della globalizzazione, ma si concentra nella guerra per ammazzare e farsi ammazzare per la strada quando nei “salotti buoni” qualcuno assiste compiaciuto al suicidio delle masse così fastidiose.
Ma non devono ammazzarsi troppo; se no a chi vendono le loro porcherie? Quindi gestiscono spread e attentati in modo scientifico, come se stessero girando un potenziometro per regolare i livelli di un amplificatore audio.
Non solo petrolio, quindi, ma anche destabilizzazione mondiale. Le due cose vanno di pari passo.
Divide et impera dicevano i Romani, ed oggi la musica è la stessa. Chi gestisce il potere, quello vero, mette i disperati della terra gli uni contro gli altri in modo tale che, impegnati a combattersi, non pensino alla loro vita di miseria per la sempre maggiore prosperità economica di chi domina il mondo.
Ci piace finire con una frase di San Paolo che dice: “Il nostro combattimento non è contro sangue e carne, ma contro i principati, contro le potestà, contro i dominatori del mondo di tenebre di questa età, contro gli spiriti malvagi nei luoghi celesti” (Efesini 6). Quei dominatori di cui parla San Paolo sono in azione. Oggi.
E stiamo attenti a non combattere il nemico sbagliato.
E stiano attenti certi mussulmani che non si sono ancora accorti di essere usati e vanno a morire per una causa che non li riguarda.
Ad Maiorem Dei Gloriam.