(Antonio Marfella di Il Fatto Quotidiano) – La storia del mondo – a partire dalla fine del XIX secolo durante il quale per la prima volta ha raggiunto il miliardo di esseri umani, sino ad oggi che abbiamo ormai superato gli 8 miliardi di esseri umani viventi sul Pianeta – non può non essere vista, letta e interpretata parallelamente alla storia della nascita, sviluppo, espansione, sino al dominio assoluto, dell’industria farmaceutica, sia legale (Big Pharma) che illegale (malavita e droghe).
Dopo molti millenni di storia dell’Uomo durante i quali la Medicina e la Filosofia hanno camminato insieme in modo pressoché indissolubile (basti pensare a Galeno e all’arabo Avicenna), alla fine dell’Ottocento, seguendo la strada della scienza illuministica e riduzionistica, nasce, si sviluppa in pochissimi anni, e domina quella che oggi nel terzo millennio è la prima, la più grande e la più potente industria al mondo: l’industria farmaceutica.
La disponibilità di cassa cash in possesso di questa ormai potentissima industria, sia legale (Big Pharma) che illegale (mafia, ‘ndrangheta e camorra) è oggi ormai di gran lunga superiore a quella di tutte le altre industrie manifatturiere e condiziona, sino a governarle, sia l’attività finanziaria che bancaria mondiale. Leggere la storia del mondo degli ultimi 150 anni senza seguire ed interpretare la storia del farmaco equivale a tentare di leggere la storia del Medioevo e del Rinascimento senza leggere ed interpretare la parallela storia della nascita e dello sviluppo delle banche – in grado di condizionare, fino a prenderne possesso, delle forme di governo dell’epoca (i Regni, ma anche la Chiesa Cattolica).
E, pur così lontani nel tempo, dimentichiamo che soltanto la missione comune della cura dell’uomo attraverso i farmaci è stato e resta l’unico momento reale e concreto di pace e collaborazione tra tutte le religioni monoteiste del Mediterraneo (cristiana, araba ed ebraica) riunite insieme, come oggi, solo nell’assistenza, – cura ma anche studio dell’Uomo –, dai Monaci Ospitalieri (con la spada) alla Scuola Medica Salernitana.
Nella leggenda della nascita della Scuola Medica Salernitana non per caso compaiono a lavorare insieme in pace medici sapienti di cultura cristiana, araba ed ebraica. Ed ancora oggi, a mio parere, solo uno specifico e mondiale impegno a tutela della vita e della salute di tutte le popolazioni del Medio Oriente, senza distinzione di razza e religione, potrebbe essere veramente e concretamente l’unico impegno Onu in grado di certificare una reale volontà di pace in Terra Santa. Il declamato impegno di Joe Biden a togliere le royalties dai vaccini Usa e, ancora meglio, la distribuzione gratis a tutti i palestinesi dei vaccini Usa avrebbe un costo economico ampiamente accettabile, ma avrebbe forse un eccezionale impatto politico per dimostrare una reale volontà di pace nei territori in cui i soli israeliani sono già stati tutti vaccinati.
In un prezioso ed agile volume Francesco Barbagallo, professore emerito di Storia contemporanea all’Università di Napoli Federico II, I cambiamenti nel mondo tra XX e XXI secolo (Editori Laterza, Roma-Bari 2021), delinea un profilo storico dei principali cambiamenti nel mondo nei 75 anni che vanno dalla fine della seconda guerra mondiale al 2020. All’alba del terzo decennio del XXI secolo, il mondo appare in continuo, rapido cambiamento. L’accelerazione del tempo storico ha conosciuto una intensità eccezionale. “Si sono realizzati processi di profonda ristrutturazione delle relazioni mondiali, che hanno portato grandi innovazioni nei sistemi produttivi e molteplici trasformazioni nei rapporti tra uomini e donne nei diversi continenti”.
Tra gli ultimi decenni del XX secolo ed il primo ventennio del XXI, secondo l’autore, si distinguono almeno quattro differenti fasi di profonda trasformazione, sulla base di acclarati studi storici. La fase più recente si sviluppa nel secondo decennio del XXI secolo, inizia con la crisi profonda delle politiche neo-liberistiche, che avevano dominato per un trentennio. È il tempo della crisi, la seconda rivoluzione digitale, il potere dei grandi Stati a livello continentale. Profondi cambiamenti trasformano il mondo digitale, contraddistinto da un nuovo insieme (cluster) tecnologico che comprende: intelligenza artificiale, tecniche quantistiche, Internet. Il capitalismo informazionale cede il passo al “capitalismo della sorveglianza”.
L’autore nota che ad Occidente si riducono e degradano il lavoro umano e la democrazia, mentre cresce la disuguaglianza ed il malessere diffuso tra i ceti meno privilegiati. Il bipolarismo è tra Stati Uniti/Cina: le grandi entità statali riprendono potere a scapito del mercato. È da segnalare da parte dello storico in questo saggio l’attenzione al mondo dell’economia ed alle sue trasformazioni e conseguenze sociali sulle popolazioni con la crescita delle disuguaglianze. Non vedere e quindi studiare l’eccezionale impatto sociale del farmaco come droga significa non vedere e non volere capire come si mantiene oggi la “pace sociale” nelle periferie degradate delle nostre Metropoli, dove si vive grazie alla droga, ormai considerata normale “lavoro”, insieme al “lavoro a nero”. Significa non volere vedere né comprendere come e perché il bilancio complessivo di ogni regione italiana ha nella spesa sanitaria “legale” , sempre più farmaceutica ospedaliera, circa il 70% complessivo del bilancio regionale.
Le mafie, ormai da tempo, grazie all’infinito flusso di denaro cash, si sono impossessate delle principali attività manifatturiere su cui riversare capitali enormi per “ripulire”: dal traffico illecito dei rifiuti, ai trasporti su gomma, alle attività di ristorazione, al commercio al dettaglio, sovrastando le banche anche a cui contrappongono il prestito ad usura. Chi domina il commercio della droga e dei farmaci e vaccini, ormai condiziona e governa le attività manifatturiere, ma anche finanziarie e bancarie nel mondo intero. Condiziona i governi di tutte le Nazioni.
E ancora i nostri storici non lo studiano e quindi non ne parlano. Fa veramente impressione. Proprio oggi che tutta la nostra storia e tutte le nostre attività produttive sono condizionate o “governate” dal farmaco come prima risorsa economica cash, sia legale (farmaci e vaccini) che illegale (droghe). Non far mai sapere al cittadino quanti infiniti miliardi rendono i farmaci legali e pur le “pere”: è possibile?