(Aldo Grandi di La Gazzetta di Viareggio) – Kabul è caduta e la domanda, allora, sorge spontanea: a cosa sono serviti 20 anni di occupazione e di morti se siamo di nuovo daccapo con i fondamentalisti islamici alla guida dell’Afghanistan pronti a fare da faro per tutti i movimenti estremisti islamici che, adesso, rialzeranno la testa contro l’Occidente allo sbando? E, inoltre, ma vi rendete conto con chi Trump e Biden hanno fatto l’accordo per lasciare il Paese e, in sostanza, abbandonare le classi medie e le donne che avevano sperato in loro ad una persecuzione e a una sorte senza scampo? I talebani? Venti anni fa, se ricordate, questi ignoranti, sudici, fanatici, dementi, retrogradi e maschilisti loro sì fino all’estremo, distrussero con la dinamite i monumentali Buddha di Bamyan, due enormi statue alte 55 e 33 metri scolpite nella pietra a 230 chilometri da Kabul. Uno dei crimini più odiosi contro uno dei Patrimoni dell’Umanità dichiarati dall’Unesco di cui si sono macchiati i Talebani sotto la guida del Mullah Omar. Adesso nessuno ne parla più, ma noi che, a differenza dei politicanti da strapazzo ipocriti e senza attributi con serviamo memoria di ferro, guardiamo alla caduta di Kabul come alla fine dell’Occidente che, da ora, in poi, sarà sottoposto sistematicamente alle invasioni dell’Islam più cieco e fanatico. Da Kabul un’altra lezione: è inutile esportare la democrazia e la libertà in paesi dove non esiste una cultura pronta ad accoglierle e dove la storia corrisponde, al contrario, ad una realtà di sopraffazione, di diseguaglianza, di miseria morale e civile. E allora? E allora, secondo le bestie sciocche dell’Ue, proprio noi dovremmo imbarcarci tutti i rifugiati di questo mondo.
Quello che sta accadendo a Kabul un giorno accadrà anche a Roma. Non ci sono dubbi. Prima o poi è un destino segnato. L’Islam, a differenza del cristianesimo e di papa Bergoglio, non accetta compromessi sui propri principi ed è fermo a secoli addietro. Il nostro presunto materialismo e progressismo in realtà hanno minato proprio la nostra capacità di rispondere alle minacce che provengono dall’esterno. Di fronte alla violenza, noi non saremo in grado di rispondere, ma ci inchineremo ai nuovi padroni. E siamo sicuri che i primi ad essere appesi a qualche palo o a venire gettati dal quinto o sesto piano di un edificio saranno proprio coloro che, oggi, vogliono le porte aperte a cani e porci e sono convinti come i francesi senza ormai più spina dorsale, che il futuro è il très bien vivre ensemble.
Stupidi. Stiamo aprendo le nostre case a gente che nemmeno sappiamo chi sia. Permettiamo a tutti, senza distinzioni, di venire a dettare ragione in casa nostra, come se dovessimo sentirci in colpa per chissà quale malefatta compiuta in passato. Oggi essere bianchi, occidentali, avere a cuore la famiglia tradizionale, amare esseri umani del sesso opposto è una vergogna o poco ci manca. Invece l’Islam ha ben chiaro cosa vuole e sa come ottenerlo. Andate a parlare di ddl Zan ai talebani. Mandate un ministro degli esteri donna a Kabul in visita diplomatica.
Ormai non c’è che una soluzione se vogliamo tornare a vivere. Abbandonare l’Unione Europea che sarà la nostra tomba perché fondata sul denaro e non sulla identità comune. Nessuno muore per soldi, tutti o quasi combattono per la propria identità.
L’Italia deve tornare a pensare solo e soltanto a se stessa. Esattamente come fanno tutti gli altri stati, ma che, con ipocrisia nessuno ammette. Chiudiamo le frontiere, rafforziamo il sentimento nazionale, il rispetto delle differenze e degli altri popoli. Non c’è più tempo. I colossi mondiali sono pronti a schiacciarci e ci compreranno prima o poi. Per evitare questo, dobbiamo riscoprire una unità nazionale che si fondi non sul denaro e sulla finanza speculativa, ma sui valori che contraddistinguono una civiltà e un popolo sovrano.
Il Covid è la più grande arma di distrazione di massa che esista. Noi continuiamo a perderci tempo e vedrete la fine che faremo. Ai talebani del Covid frega nulla e non ci sembra che la pand emia sia una loro priorità bensì dei popoli occidentali che sono, salvo rare eccezioni, eunuchi senza speranza pronti a cedere tutto pur di avere salva la loro inutile vita.