(Antonio Saccà di L’Opinione) – Le agenzie di informazione ieri hanno segnalato che in Israele, Paese considerato ormai fuori dai rischi pandemici, la cosiddetta variante Delta in 24 ore ha provocato 500 casi. I medici temono si possano raggiungere i mille casi la prossima settimana: la circostanza grave è che gli studenti, per il 50 per cento, potrebbero ad essere contagiati. Inoltre, 50mila persone sarebbero in quarantena e 33 persone in gravi condizioni. Ma forse la notizia più inquietante è quella diffusa dal ministero della Salute: il vaccino Pfizer, efficace al 94,3 per cento, con la variante Delta sarebbe incisivo al 64 per cento. Ulteriori notizie sulla situazione attuale della pandemia hanno evidenziato la recrudescenza della mortalità in India, Africa, Iran, Russia, e altri Paesi.
Da noi i medici prospettano obblighi vaccinali, sostenendo che il vaccinato –quantunque contagiato – non corre rischi mortale. Non è chiaro se la mortalità dipenda dalla non vaccinazione o da condizioni ospedaliere insufficienti. In Paesi come l’India, il Pakistan, l’Iran le situazioni dei nosocomi non rassicura. Meno ancora rasserena la perdita di efficacia dei vaccini nei confronti delle varianti (Delta) e di certo non favorisce la disposizione a vaccinarsi. È contraddittorio proporre o sostenere l’obbligo vaccinale e contemporaneamente dichiarare che un rilevante vaccino, Pfizer, perda efficacia. Del resto, tutto l’insieme è problematico, ancora resta oscura la durata della protezione dei vaccini e se vanno ripetutamente somministrati come per l’influenza! Anche in Inghilterra e in Austria i contagi si propagano.
Per quanto sia tesi scientifica sostenibile che i virus sopravvivono cambiando, siamo ormai alla ideologia della mutazione: è da tempo che si prospetta la mutazione, quasi un non voler uscire dalla pandemia. Si dirà: sarebbe riprovevole lo scienziato che ipotizza la realtà, ossia la mutazione del virus? Non fa che cogliere lo svolgimento effettivo del morbo. È vero. Ma poiché siamo folgorati da sempre che i vaccini avrebbero estirpato il morbo, apprendere che esso ha di nuovo posto radici sconvolge, facendo dissipare la fiducia nei vaccini e nei medici.
Non è una reazione del tutto razionale, ma l’uomo non è soltanto razionale. E francamente si è giocato esageratamente sulla certezza che i vaccini fossero acqua santa che toglie il peccato virale. Ora invece siamo a dire che il vaccino sminuisce di molto la mortalità ma non la contagiosità. Il che dovrebbe consolare, invece rattrista. Un disgraziato cittadino sperava nel risorgimento vitale e invece pur vaccinato “non deve abbassare la guardia”, in quanto “la pandemia non è finita”. Stando così gli eventi non soltanto la pandemia non è finita ma è infinita, oltretutto già concepita in sue possibili varianti.
In tale condizione suscitiamo una divaricazione netta di comportamenti, abbiamo i credenti nel Vaccino Eterno e nella Mascherina incorporata, persone che si vaccinerebbero ogni mese oppure quindici giorni stanno chiusi in casa, rompono le amicizie con chi non indossa la mascherina, mangiano con il cucchiaio inserito sotto la mascherina, tengono la mascherina anche durante le video-conferenze. E coloro i quali non ne vogliono sapere si smascherano, non si vaccinano, mangiano e trincano a bocca larga, stringono la mano, abbracciano. Costoro sono i Volontaristi dell’irresponsabilità, possono correre dei rischi ma sentono la necessità di liberarsi da questa eruzione di angoscia che schiaccia la mente e ti fa (non) vivere.
Si vive sottomessi all’ansia. Ma io credo che i volontari dell’irresponsabilità ne avranno per poco. A settembre ci sarà la resa dei conti. Gli svaccinati saranno “stanati”. Si troverà un marchingegno legale per obbligare al vaccino universale: anche per il vaccino esisterà la globalizzazione. Ma ho un sospetto: quando il 99,9 per cento sarà vaccinato, nessuno si dovrà illudere di poter abbassare la guardia, qualche altro pericolo incomberà. Vivremo in società dominate da sciami di malefici dai quali i governi ci proteggeranno.
Quale altra tutela ci piomberà sulla schiena? Ci saranno varianti ultra-vaccinali? Non che bisogna irridere temi drammatici, ma indigna il modo con cui si induce l’opinione pubblica a sottomettersi all’obbligo di vaccinazione. Vi è una strategia. E questo scandalizza: con tanto timpaneggiare sulla efficienza dei vaccini scopriamo che sono bucati ed emanano un suono fesso. Quindi, invece di progettare la vaccinazione obbligatoria, ideate vaccini davvero salutari. In silenzio. Dopo aver condannato l’umanità al vaccino forzato, sarebbe un crimine scoprire che siamo ancora in pericolo. O ci fornite un vaccino rassicurante o lasciateci liberi. Lo so, la scienza va per tentativi, sperimenta. Ma siete voi scienziati e voi politici (non tutti) che ci avevate rassicurato: vaccinatevi e ritorneremo come prima. Ora invece annunciate: vi siete vaccinati e non siete ritornati come prima, dunque rivaccinatevi.
Il cittadino “paziente” dice a se stesso: se il vaccino serve poco o niente, che mi vaccino a fare? Erra? Ma l’uomo è così. Ancora non ha compreso che la scienza è una disciplina errante o falsificabile, come dice qualche filosofo. E che la religione è stata concepita per avere certezza (fede). La colpa degli scienziati è di rendere la scienza una religione. Meglio dubitare.