(da kontrokultura.it) – A distanza di 11 anni la morte di Michael Jackson è ancora avvolta nel mistero. Deceduto il 25 giugno 2009, ancora oggi non vi sono certezze sulle cause della sua morte, ma vi sono supposizioni di un omicidio. La notizia di una stanza segreta per bimbi riaccende i riflettori sulla vicenda della popstar internazionale.
La verità su questa stanza è stata svelata dall’ex guardia del corpo del Re del Pop. Sul cantante sono state avanzate diverse accuse per molestie sessuali che pare svolgesse all’interno della sua residenza di Nerverland. Da voci indiscrete era spuntata una stanza segreta per bambini, di cui però poco si è saputo finora. Solo grazie alle dichiarazioni dell’ex guardia del corpo di Jackson finalmente si scopre la verità.
Michael Jackson e la panic room
L’ex guardia del corpo Matt Fiddes, in un’intervista rilasciata al ‘The Scott McGlynn show‘, ha detto che si tratta di una panic room. La stanza, inoltre, c’era già quando ha comprato la casa e non è stato lui a farla costruire. Colui che vi abitava era un giovane un multi miliardario e aveva creato la stanza per passare il tempo quando aveva qualche apprensione. Erano gli stessi bodyguard a dire a Michael di andare dentro la stanza, per cui non era segreta, la gente ha solamente inventato una balla. Fiddes ha anche parlato delle accuse rivolte al cantante da parte di Wade Robson e James Safechuck per molestie sessuali. L’ex guardia del corpo ha detto che ci hanno provato, ma hanno fallito.
Fiddes infuriato per tutto quanto detto contro Jackson
Coloro che lo hanno accusato hanno anche fatto ricorso in appello e hanno organizzato un documentario. Fiddes è andato su tutte le furie perché da morto Michael di certo non poteva difendersi. Poi si è capito che quanto detto non era affatto vero, e la gente lo accusava per soldi, per farsi pagare. Fiddes ha anche aggiunto che la star ha certamente avuto nella sua vita numerose cause legali. Era frequente che ricevesse delle accuse e quelle per pedofilia erano quelle più pesanti. Le persone facevano qualsiasi cosa per vederlo e il problema vero erano i genitori. Erano loro che chiedevano se il cantante potesse incontrare i loro figli.