(da tarantobuonasera.it) – “Col trascorrere del tempo non soltanto i tradizionalisti ma tutti i cattolici tarantini, in particolare, avvertono il vuoto che è stato determinato dal momento in cui, a causa del coronavirus, sono state soppresse le processioni. Si tratta di un problema di non poco conto non soltanto per le ricadute in campo commerciale ed occupazionale, ma anche in riferimento allo stesso modo in cui fino a febbraio di quest’anno abbiamo vissuto le nostre festività. Si dirà che in una festività cristiana il centro resta la celebrazione liturgica, ma è anche vero che ogni processione ha sempre coagulato attorno a sé una miriade di persone che, vedendo sfilare nelle nostre strade un’immagine sacra, si segnavano con il segno della croce, il che non è poco in una società che va perdendo il segno della sacralità. Tutto questo diventa ancora più accentuato nel momento in cui si avvicina la festività in onore della Madonna del Carmine, la festa religiosa per eccellenza per la cristianità tarantina nel periodo estivo”.
Il prof. Antonio Fornaro, ideatore e curatore di questa rubrica, ha voluto premettere questo suo pensiero sulla soppressione temporanea delle processioni, prima di farci conoscere i contenuti dei vari step di questa rubrica che fanno riferimento al periodo che va dal 5 all’11 luglio.
Questa settimana la Chiesa cattolica festeggia i santi Antonio Maria Zaccaria, Maria Goretti, San Panteno, Santa Veronica Giuliani, Santa Vittoria e San Benedetto da Norcia.
Questa settimana la Chiesa Cattolica ricorda la Madonna sotto i titoli di Nostra Signora dei Carcerati, Madre della Misericordia, Beata Vergine della Consolazione e Madonna della Pace. Sant’Antonio Maria Zaccaria visse nel 1500, diventò prete a 26 anni e a 28 fondò a Milano la comunità dei Barnabiti, poi le Angeliche di San Paolo e, quindi, i Maritati di San Paolo che erano dei laici sposati. Fu denunciato come eretico ma fu assolto. Morì a poco più di 36 anni.
San Panteno di Alessandria visse nel II secolo e si convertì al Cristianesimo. Si dice che evangelizzò l’Oriente ma tornò ad Alessandria dove morì.
Santa Veronica Giuliani fu settima figlia dei suoi genitori e a 17 anni entro nel convento delle Clarisse con il nome di Suor Veronica. Visse reclusa tutta la sua vita, ricevette le stimmate e lasciò un diario spirituale in 44 quaderni. Morì il 9 luglio del 1727 e fu canonizzata nel 1839.
Santa Vittoria visse fra il III e il IV secolo. Insieme alla sorella Anatolia ruppe il fidanzamento con due giovani pagani che le rapirono e le segregarono in Sabina, dove miracolosamente i due giovani e il soldato che le doveva uccidere si convertirono. Santa Vittoria e la sorella Anatolia morirono martiri. Santa Vittoria è patrona di Fermo e di Monteleone Sabino.
San Benedetto da Norcia fondò a Montecassino il primo monastero dei Benedettini e diffuse in Europa il motto “Ora et labora”, proteggendo lettere, arti, agricoltura e diritto. E’ il patrono principale dell’Occidente e fu nominato da Paolo VI “Padre dell’Europa”.
Questi i detti della settimana: “Quando arriva l’età matura ci vuole senno e misura”, “Nessun fiume può dimenticare di dover finire a mare”, “Gli amici di buon tempo cambiano come il vento”, “Il medico impara l’arte e il malato se ne parte”.
Sono tre le effemeridi di questa settimana che ci sono ricordate da Giuseppe Cravero: il 6 luglio 1642 fu inaugurata in piazza Ebalia la grande sede della Banca d’Italia su progetto dell’architetto Cesare Bazzani. La precedente sede si trovava dietro la Ringhiera nell’ex Palazzo Acclavio.
Dal prossimo settembre nella ex sede della Banca d’Italia troverà sistemazione la Facoltà di Medicina di Taranto. L’8 luglio 1919, a causa del carovita che si venne a determinare dopo la Prima Guerra Mondiale a Taranto, ci furono rivolte popolari che causarono tre morti, trenta feriti e più di cento arresti. Il 9 luglio 1960 fu messa la prima pietra per il costruendo stabilimento siderurgico.
L’approfondimento sul santo della settimana, fatto da Fornaro, riguarda Santa Maria Goretti, una santa del secolo scorso ma la cui attualità è molto presente anche ai tempi nostri tanto che si dice che i giovani dovrebbero guardare e restare sulla scia di Santa Maria Goretti.
A Taranto una parrocchia è intitolata alla Santa a Crispiano e fu istituita il 30 marzo 1986 da Mons. Motolese. La nuova chiesa fu aperta al culto nel 1993. Santa Maria Goretti è la Compatrona di Latina e di Nettuno, ma soprattutto è modello delle fanciulle cristiane.
Santa Maria Goretti fu uccisa a 12 anni nel 1902 perché si era opposta alla violenza carnale di un ragazzo suo amico che viveva nella sua stessa casa colonica a pochi chilometri da Nettuno, in provincia di Latina. La santa è conosciuta con l’appellativo di Marietta. All’età di 9 anni la famiglia, composta dai genitori e dai sei figli, si trasferì a pochi chilometri da Nettuno e nel 1902 un suo coetaneo tentò di stuprarla e la colpì più volte con un punteruolo. La ragazza morì il giorno dopo, il 6 luglio, perdonando il suo uccisore. Diventò santa nel 1950 e alla cerimonia di canonizzazione fu presente la sua mamma. Il suo culto è diffuso in tutto il mondo. A lei si rivolgono le ragazze in cerca di marito e coloro che devono sostenere gli esami. Il suo assassino scontò 27 anni di carcere e finì la sua vita nel Convento dei Cappuccini di Ascoli Piceno.