da www.liberoquotidiano.it – Grillo è tornato in pista dopo un periodo di riposo, forse indotto dalla noia. Tra le sue prime iniziative, la proposta di portare a 4 euro il prezzo della benzina. Un’ideona che, se realizzata, farà venire l’ orchite agli italiani. Transeat.
A me il comico ligure è simpatico, quando dice cazzate rido. Inoltre lo stimo, non potrebbe succedere diversamente. Un tizio da cabaret che fonda un partito maggioritario, il Movimento 5 Stelle (perché non quattro o sei? Mistero), basandosi su uno slogan semplice e ideologicamente riassuntivo come vaffanculo, merita di essere applaudito. Per anni i comunisti ci hanno ammorbato con il marxismo, i liberali con il liberismo, i socialisti con il socialismo e i democristiani col cristianesimo e, a parte qualche successo temporaneo, non hanno mai combinato nulla di definitivo, mentre a Beppe è bastato un semplice vaffanculo per mettere in piedi un casino formidabile capace di provocare un sisma nel Paese. Dobbiamo toglierci il cappello davanti a un uomo così. Egli gioca e i cittadini lo prendono sul serio andandogli appresso quasi fosse un guru. Segno che il soggetto ha due o tre marce in più dei colleghi. È evidente che ci piglia in giro e proprio per questo merita grandi elogi.
Non importa che si sia contornato di tontonelli, fessacchiotti, incapaci e ignoranti. Va ammirato per la sua abilità nel ridicolizzare coloro che si danno arie da intellettuali e, invece, si fanno infinocchiare dagli ultimi arrivati, talmente incompetenti da non saper coniugare un verbo correttamente.
Ieri in tv uno del governo ha detto “dasse” anziché “desse”. E nessuno in studio ha fatto una piega. Uno spettacolo irresistibile. I grillini sono talmente fuori di melone da risultare gradevoli. Lo sarebbero di più se si togliessero dalle scatole, ma temo che viceversa seguiteranno a menare il can per l’aia: niente gasdotto in Puglia, niente Tav, sì al reddito di cittadinanza, zero termovalorizzatori, il ministro del lavoro detesta il lavoro, il ministro del Sud contrasta l’ evoluzione del Sud, il ministro delle strutture pubbliche è contro le grandi e piccole opere. E Grillo è contento e ne ha ben donde: il suo motto, vaffanculo, coglie nel segno. A lui non importa dell’ Italia, interessa solo essere il padrone e il signore di un branco di incapaci da guidare con la frusta. Sopportiamo. Per fortuna c’è Salvini a cui ci affidiamo con speranza.