da abruzzoweb.it – “La massoneria è pulita, composta da persone con una forte morale, tanto che potrebbe essere suo capo ideale Papa Francesco, in virtù del suo messaggio dell’universalità del Creatore ‘urbi et orbi’ , unico e comune per tutti gli esseri viventi, al di sopra delle religioni, che è anche un principio cardine della massoneria”.
Parola di Vincenzo Bonanno, delegato magistrale Abruzzo Molise della Gran Loggia di rito scozzese, volto noto aquilano, in quanto storico docente di lingua inglese del liceo classico “Cotugno” e presso la facoltà di Scienze motorie.
Nell’intervista ad Abruzzoweb, Bonanno tiene a sfatare quelli che per lui sono solo pregiudizi intorno alla Massoneria, consolidatisi dopo vari scandali e vicende giudiziarie che hanno segnato la recente storia italiana, a cominciare quelle che hanno riguardato la loggia P2 di Licio Gelli.
“Non ci sono preclusioni per essere ammessi alla massoneria – spiega innanzitutto Bonanno – ci sono persone di ogni nazionalità, cultura, senza distinzioni di ceto, orientamento sessuale o politico. Non accettiamo atei o agnostici, per un motivo molto semplice. Noi crediamo che ci sia un Dio, unico e comune a tutti”.
Le grandi famiglie italiane sono due, il Grand’Oriente d’Italia riservata solo agli uomini e la Gran Loggia di rito scozzese, a cui possono accedere anche le donne.
Bonanno è affiliato alla Gran Loggia di rito scozzese da oltre 40 anni, gli iscritti in tutta la regione sono circa un centinaio, divisi in gruppi provinciali.
Il gran maestro è l’avvocato Sergio Ciannella, che presiede il Supremo Consiglio.
Per quanto riguarda l’Abruzzo, la Gran loggia ha una sede nel centro storico dell’Aquila in un palazzo prestigioso ritenuto “tra i più antichi d’Italia”. Massimo riserbo sulla sua ubicazione, perchè, spiega il professore, “rispettiamo un principio di grande riservatezza e proteggiamo la privacy di chi ne fa parte”.
La massoneria, nella sua presentazione pubblica, dichiara di essere “un ordine universale iniziatico di carattere tradizionale e simbolico che tende al perfezionamento e all’elevazione dell’uomo e dell’umana famiglia”.
“In Abruzzo – ricorda il delegato – la massoneria è arrivata nell’800 con Napoleone Bonapartee da lì si è radicata anche con piccole logge tutt’ora presenti di minore importanza. Ci muoviamo all’interno di una cornice di grande correttezza seguendo e promuovendo principi di libertà, uguaglianza e fratellanza, facendo incontrare persone oneste e di buoni costumi. Durante gli incontri si parla e si discute di problematiche di varia natura tendenti a preservare quello che di buono c’è stato nella tradizione e nel passato, tra uomini liberi che non siano collegati con problemi con la giustizia”.
La storia italiana ha associato la massoneria in alcune occasioni a fenomeni mafiosi e legati alla corruzione, o anche ad episodi di cronaca nera mai risolti, come per esempio accaduto con la sparizione della giovane Emanuela Orlandi, o con il misterioso suicidio di Roberto Calvi, gli scandali e le ombre del Vaticano, Licio Gelli e la P2, Michele Sindona.
L’anno scorso la Commissione parlamentare antimafia presieduta dalla senatrice Rosy Bindi, pose l’attenzione su una relazione su Mafia e Massoneria nella quale si sospettava la presenza di pregiudicati in varie logge in Italia.
Sono stati convocati i gran maestri delle principali obbedienze italiane e sono stati forniti gli elenchi degli appartenenti e per quanto riguarda l’Abruzzo la relazione ha dato esito positivo.
“Degli appartenenti alla Gran Loggia di rito scozzese – ribadisce Bonanno – nessuno di noi risulta coinvolto in affari poco puliti o appartenente ad associazioni criminali. Non abbiamo associati non identificabili, coloro che sono eventualmente coinvolti in attività illecite, appartengono a logge spurie, non riconosciute”.
Il professore in questi ultimi anni ha lavorato molto per abbattere tutti i pregiudizi intorno alla massoneria, avvicinare i ‘profani’ a questo movimento a base etico e morale, affinchè venga accettata e finalmente percepita come “un semplice circolo culturale in cui si discute, ci si confronta e si evitano discorsi partitici che potrebbero accendere gli animi”.
“Purtroppo – chiarisce il delegato – non abbiamo una legge che protegga la massoneria ufficiale. Ciò che viene associato al periodo buio degli anni ’70 e ’80 è da ascrivere al fatto che chiunque può fregiarsi del titolo di massone, anche i disonesti. Oppure ancora è possibile creare piccole logge, non riconosciute, tramite le quali compiere azioni illecite”.
E come chiarisce ulteriormente il delegato, “affermare ancora oggi che tutti gli appartenenti alle logge siano coinvolti in faccende giudiziarie e illegali, equivale a sostenere che tutti i cristiani sbagliano o che tutti gli iscritti a un sindacato o un partito politico sono corrotti nel caso che qualche aderente non rispetti le regole del vivere civile”.
Già nel ‘700 la Chiesa cattolica aveva scomunicato la massoneria in quanto riteneva che l’unico vero dio fosse quello riconosciuto dalla religione cristiana, mentre gli appartenenti alle logge asseriscono che ci sia un grande architetto dell’universo, ossia un unico dio comune a tutte le religioni.
E questa posizione della Chiesa ha creato delle differenze tra la massoneria italiana e quella di stampo anglosassone.
“Con il mio lavoro di docente di lingua ho potuto approfondire gli studi massonici in Gran Bretagna. E ho notato le differenze. Le logge anglosassoni sono prevalentemente maschili, e soprattutto criticano le nostre posizioni perché ci reputano troppo asserviti al papato”.
“Noi crediamo – aggiunge – che ci sia parità intellettuale e anche di diritti. Oggi la donna ha un ruolo centrale nella società e ha tutti i mezzi intellettuali per partecipare a qualunque tipo di discussione”.
Sono stati tanti nella storia a far parte delle logge massoniche, da Albert Einstein, a Winston Churchill, Giuseppe Mazzini, Abraham Lincoln, George Washington, Gianni Agnelli, ma anche moltissimi nomi dello spettacolo, come Walt Disney, Louis Armstrong e in Italia, il principe Antonio De Curtis, “Totò”, l’attore Paolo Stoppa, il cantante Claudio Villa.
E tanti sono stati gli abruzzesi illustri a far parte del Goi e della Gran Loggia di rito scozzese, come il pittore Teofilo Patini, al quale era dedicato un monumento che oggi non c’è più in piazza del teatro all’Aquila, il giurista e patriota mazziniano Pietro Marrelli originario di Lucoli (L’Aquila), a cui è stata intitolata una via nel centro storico del capoluogo e ancora Gabriele D’Annunzio, nell’aquilano e in tempi più recenti, Carlo Chiarizia e Emidio Lopardi.
In tanti paesi di tutto l’Abruzzo ci sono ancora segni massonici visibili, come ad esempio sui davanzali delle porte di alcuni antichi palazzi ad Ofena o nelle chiese.
“I primi massoni – ricorda il delegato – erano costruttori di cattedrali, manovali, ingegneri, architetti, che hanno lasciato a futura memoria questi simboli scolpiti”.
“La massoneria moderna – chiarisce – è il risultato di quella speculativa del ‘700 a livello ideologico e si basa su una simbologia che rappresenta il cielo, la terra, i segni zodiacali, il giorno e la vecchia concezioni la notte”.
Immagini tipiche legate alla massoneria sono il compasso e la squadra, “strumenti usati dai muratori e architetti del passato. La leggenda che sta alla base vede protagonista Hiram, personaggio immaginario preso ad esempio di figura allegorica. Era il capomastro della costruzione del tempio di Re Salomone, il prediletto e più stimato”.
Nella costruzione del personaggio i massoni hanno utilizzato il versetto della Bibbia del Primo Libro dei Re, 7:13-14, nel quale Hiram viene descritto come il figlio di una vedova di Tiro, assunto da Salomone per eseguire gli ornamenti bronzei del nuovo tempio. Rifacendosi a questo passo biblico, i massoni spesso si definiscono come “figli della vedova”.
Poi c’è il Triangolo, ritenuto “il simbolo geometrico perfetto. Quando ci si riunisce siamo minimo 7 e c’è il maestro venerabile che presiede, coadiuvato da due sorveglianti che formano un triangolo rivolto a occidente o a Oriente”, spiega Bonanno.
E ancora l’Occhio, “il grande architetto dell’universo: Dio, unico per ogni religione, dato che all’interno delle logge, come anche in Abruzzo ci sono appartenenti a varie religioni, non solo di matrice cattolico cristiana”.
“Si muore massoni, e lo si è per sempre come per chi ha ricevuto il battesimo. Per lo scrittore inglese George Orwell nel romanzo 1984 il protagonista principale è costretto ad ammettere che la somma di 4 più 4 talvolta fa anche 5, per i massoni che sono alla continua ricerca della verità la somma di 2 più 2 non può essere che 4 e solo 4”, conclude.