da zz7.it – Kim Jong-un ha invitato Papa Francesco a Pyongyang. La notizia non è stata ancora confermata, ma soltanto riportata dalla portavoce della Presidenza della Corea del Sud, Kim Eui-kyeom. La portavoce riferirà questo messaggio direttamente al pontefice, chiedendo allo stesso anche la benedizione e un contributo per ottenere pace e stabilità nella panisola coreana. La mossa rientra a far parte di una politica di disgelo che Kim Jong-un sta portando avanti da diverso tempo in tuttto il mondo.
La religione in Corea del Nord
Prima della divisione della Corea, la penisola asiatica era un fiorente centro cattolico con decine di chiese sparse all’interno di tutto il territorio di Pyongyang e una comunità cristiana tanto importante da meritare il titolo di “Gerusalemme dell’Est”. Con la politica diKim Il Sung, di cui l’attuale presidente è nipote, però, il cristianesimo ha iniziato a subire forti repressioni.
Attualmente, all’interno del paese la Costituzione sancisce la libertà religiosa, anche se molte attività religiose sono estremamente limitate o represse. I rapporti con il Vaticano sono praticamente inesistenti.
La politica di disgelo di Kim Jong-un
La mossa di Kim Jong-un rientra a far parte di un progetto che il presidente nordcoreano sta portando avanti da diverso tempo. L’apice della sua politica di disgelo è stato l’incontro con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che di recente ha scherzato sull’incontro dicendo che i due si sono innamorati.
A questo incontro è seguito quello con il presidente della Corea del Sud, da cui potrebbe partire una politica mirata alla cessione delle ostilità con la controparte coreana.
L’invito della portavoce a Papa Francesco
Adesso – a meno che la notizia non venga smentita da fonti ufficiali – è arrivato l’ennesimo atto; stando alle parole riportate dalla portavoce sudcoreana Kim Eui-kyeom, Papa Francesco è stato ufficialmente invitato a Pyongyang, capitale della Corea del Nord. Il presidente attende “ardentemente” il pontefice. La portavoce chiederà anche la benedizione e un messaggio di pace per porre fine alle instabilità all’interno della penisola.