di Andrea Guenna – I musulmani entrano per pregare nei templi cristiani anche se, a quanto è dato sapere, non succede il contrario. Cioè non siamo in regime di reciprocità. Preti e imam pregano insieme i loro dei, e per me, che sono ancora cristiano, cade l’ennesima certezza. Forse l’ultima. E ciò che resta dopo quella potrebbe essere il nulla, l’assenza totale di Dio. San Paolo ammoniva inutilmente: “E in realtà, anche se vi sono cosiddetti dei sia nel cielo che sulla terra, e difatti ci sono molti dei e molti signori, per noi c’è un solo Dio, il Padre, dal quale tutto proviene e noi siamo per lui; e un solo Signore Gesù Cristo, in virtù del quale esistono tutte le cose e noi esistiamo per lui” (Lettera ai Corinzi 1; 8: 5,6). Ma i preti, invece di combattere per difendere la fede e Dio, cedono le armi e si fidano degli esseri più inaffidabili della storia dell’umanità: gli arabi. Si fidano di chi segue la dottrina d’un volgare pedofilo, ladro e assassino come Maometto che starà bruciando tra le fiamme dell’inferno, se c’è l’inferno.
“Un arabo buono è un arabo morto” dicevano i cavalieri templari che di Islam e di arabi si intendevano assai, e noi invece, gli arabi li facciamo entrare nelle nostre chiese per profanarle.
Siamo quindi all’Anticristo? Forse sì e, se siamo arrivati al punto che i divorziati risposati – che si erano sposati in chiesa – non sono più scomunicati, vuol dire che il giuramento di fedeltà al consorte fatto solennemente davanti a Dio, non vale niente, quindi Dio non esiste.
Oppure, se vale quel giuramento, i preti, avallando il sacrilegio d’un giuramento infranto col divorzio, sono apostati e il papa è l’Anticristo perché con tutto ciò si nega il miracolo della Transustanziazione nel momento in cui i divorziati fanno la Comunione.
Ed ecco che tutto, ormai, è solo una burletta, vero Franceschiello? Vero Bagnasco? Vero Bertone?
E non dobbiamo stupirci se Ratzinger – l’unico, vero papa – ha abbandonato il campo. Benedetto XVI si è ritirato – come aveva fatto molti secoli fa il papa templare Celestino V – inascoltato e frainteso dopo che, a proposito del dialogo con l’islam, aveva invitato i cristiani a non esimersi dall’indicare ai musulmani quanti danni nella loro storia abbia fatto la separazione della fede dalla ragione e mostri come questa separazione porti inevitabilmente alla violenza.
Ora, questa Chiesa che presta più attenzione alle famiglie omosessuali che a quelle normali, che non si ribella alla pratica dei figli fabbricati in laboratorio, che accoglie in chiesa l’Islam ma non i cavalieri templari che in chiesa non possono entrare se non sotto mentite spoglie, che dimentica gli oltre 500 martiri cristiani del terzo millennio appena cominciato, uccisi in massima parte proprio dai musulmani, cede penosamente alla paura.
Non ha aspettato che, prima di aprire le porte del Tempio, vi fosse da parte dell’Islam la condanna chiara e inequivocabile dell’operato dell’Isis, una condanna che l’Islam non ha fatto e che, forse, non può fare perché l’Isis è l’Islam, è il Corano, è Maometto.
Dopo l’undici settembre Oriana Fallaci (nella foto) scrive: “Parigi è persa: qui l’odio per gli infedeli, è sovrano e gli imam vogliono sovvertire le leggi laiche in favore della sharia. […] Illudersi che esista un Islam buono e un Islam cattivo, ossia non capire che esiste un Islam e basta, che tutto l’Islam è uno stagno e che di questo passo finiamo con l’affogare dentro lo stagno, è contro ragione. Non difendere il proprio territorio, la propria casa, i propri figli, la propria dignità, la propria essenza, è contro ragione. Accettare passivamente le sciocche o ciniche menzogne che ci vengono somministrate come l’arsenico nella minestra è contro ragione. Assuefarsi, rassegnarsi, arrendersi per viltà o per pigrizia è contro ragione. Morire di sete e di solitudine in un deserto sul quale il Sole di Allah brilla al posto del Sol dell’Avvenire è contro ragione. E contro ragione anche sperare che l’incendio si spenga da sé grazie a un temporale o a un miracolo della Madonna”.
E ancora, rivolta ai preti e ai progressisti come la nostra Boldrini, Fallaci spiega: “Intimiditi come siete dalla paura d’andar contro corrente cioè d’apparire razzisti (parola oltretutto impropria perché il discorso non è su una razza, è su una religione), non capite o non volete capire che qui è in atto una Crociata alla rovescia. Abituati come siete al doppio gioco, accecati come siete dalla miopia, non capite o non volete capire che qui è in atto una guerra di religione. Una guerra che essi chiamano Jihad. Guerra Santa. Una guerra che non mira alla conquista del nostro territorio, forse, ma che certamente mira alla conquista delle nostre anime. Alla scomparsa della nostra libertà e della nostra civiltà. All’annientamento del nostro modo di vivere e di morire, del nostro modo di pregare o non pregare, del nostro modo di mangiare e bere e vestirci e divertirci e informarci. Non capite o non volete capire che se non ci si oppone, se non ci si difende, se non si combatte, la Jihad vincerà? E distruggerà il mondo che bene o male siamo riusciti a costruire, a cambiare, a migliorare, a rendere un po’ più intelligente cioè meno bigotto o addirittura non bigotto. E con quello distruggerà la nostra cultura, la nostra arte, la nostra scienza, la nostra morale, i nostri valori, i nostri piaceri”.
C’erano i monaci guerrieri, i templari, che hanno combattuto l’Islam. Il re di Francia Filippo il Bello con la complicità del papa Clemente V li ha mandati al rogo, e oggi che sono tornati (www.smodelt.org) i preti non li fanno entrare neppure in chiesa mentre accolgono i musulmani.
E io non ne posso più, ma prego il Signore di darmi la forza per andare avanti.
Ma per quanto ancora?
Ad Maiorem Dei Gloriam.
“Un arabo buono è un arabo morto” dicevano i cavalieri templari che di Islam e di arabi si intendevano assai, e noi invece, gli arabi li facciamo entrare nelle nostre chiese per profanarle.
Siamo quindi all’Anticristo? Forse sì e, se siamo arrivati al punto che i divorziati risposati – che si erano sposati in chiesa – non sono più scomunicati, vuol dire che il giuramento di fedeltà al consorte fatto solennemente davanti a Dio, non vale niente, quindi Dio non esiste.
Oppure, se vale quel giuramento, i preti, avallando il sacrilegio d’un giuramento infranto col divorzio, sono apostati e il papa è l’Anticristo perché con tutto ciò si nega il miracolo della Transustanziazione nel momento in cui i divorziati fanno la Comunione.
Ed ecco che tutto, ormai, è solo una burletta, vero Franceschiello? Vero Bagnasco? Vero Bertone?
E non dobbiamo stupirci se Ratzinger – l’unico, vero papa – ha abbandonato il campo. Benedetto XVI si è ritirato – come aveva fatto molti secoli fa il papa templare Celestino V – inascoltato e frainteso dopo che, a proposito del dialogo con l’islam, aveva invitato i cristiani a non esimersi dall’indicare ai musulmani quanti danni nella loro storia abbia fatto la separazione della fede dalla ragione e mostri come questa separazione porti inevitabilmente alla violenza.
Ora, questa Chiesa che presta più attenzione alle famiglie omosessuali che a quelle normali, che non si ribella alla pratica dei figli fabbricati in laboratorio, che accoglie in chiesa l’Islam ma non i cavalieri templari che in chiesa non possono entrare se non sotto mentite spoglie, che dimentica gli oltre 500 martiri cristiani del terzo millennio appena cominciato, uccisi in massima parte proprio dai musulmani, cede penosamente alla paura.
Non ha aspettato che, prima di aprire le porte del Tempio, vi fosse da parte dell’Islam la condanna chiara e inequivocabile dell’operato dell’Isis, una condanna che l’Islam non ha fatto e che, forse, non può fare perché l’Isis è l’Islam, è il Corano, è Maometto.
Dopo l’undici settembre Oriana Fallaci (nella foto) scrive: “Parigi è persa: qui l’odio per gli infedeli, è sovrano e gli imam vogliono sovvertire le leggi laiche in favore della sharia. […] Illudersi che esista un Islam buono e un Islam cattivo, ossia non capire che esiste un Islam e basta, che tutto l’Islam è uno stagno e che di questo passo finiamo con l’affogare dentro lo stagno, è contro ragione. Non difendere il proprio territorio, la propria casa, i propri figli, la propria dignità, la propria essenza, è contro ragione. Accettare passivamente le sciocche o ciniche menzogne che ci vengono somministrate come l’arsenico nella minestra è contro ragione. Assuefarsi, rassegnarsi, arrendersi per viltà o per pigrizia è contro ragione. Morire di sete e di solitudine in un deserto sul quale il Sole di Allah brilla al posto del Sol dell’Avvenire è contro ragione. E contro ragione anche sperare che l’incendio si spenga da sé grazie a un temporale o a un miracolo della Madonna”.
E ancora, rivolta ai preti e ai progressisti come la nostra Boldrini, Fallaci spiega: “Intimiditi come siete dalla paura d’andar contro corrente cioè d’apparire razzisti (parola oltretutto impropria perché il discorso non è su una razza, è su una religione), non capite o non volete capire che qui è in atto una Crociata alla rovescia. Abituati come siete al doppio gioco, accecati come siete dalla miopia, non capite o non volete capire che qui è in atto una guerra di religione. Una guerra che essi chiamano Jihad. Guerra Santa. Una guerra che non mira alla conquista del nostro territorio, forse, ma che certamente mira alla conquista delle nostre anime. Alla scomparsa della nostra libertà e della nostra civiltà. All’annientamento del nostro modo di vivere e di morire, del nostro modo di pregare o non pregare, del nostro modo di mangiare e bere e vestirci e divertirci e informarci. Non capite o non volete capire che se non ci si oppone, se non ci si difende, se non si combatte, la Jihad vincerà? E distruggerà il mondo che bene o male siamo riusciti a costruire, a cambiare, a migliorare, a rendere un po’ più intelligente cioè meno bigotto o addirittura non bigotto. E con quello distruggerà la nostra cultura, la nostra arte, la nostra scienza, la nostra morale, i nostri valori, i nostri piaceri”.
C’erano i monaci guerrieri, i templari, che hanno combattuto l’Islam. Il re di Francia Filippo il Bello con la complicità del papa Clemente V li ha mandati al rogo, e oggi che sono tornati (www.smodelt.org) i preti non li fanno entrare neppure in chiesa mentre accolgono i musulmani.
E io non ne posso più, ma prego il Signore di darmi la forza per andare avanti.
Ma per quanto ancora?
Ad Maiorem Dei Gloriam.